di Nello Cristaudo
Dal 18 ottobre 2015 al 16 febbraio 2016, il Castello Ursino di Catania ospiterà la mostra intitolata “Chagall, Love and Life”, dove ben 140 opere di sua realizzazione, saranno esposte nello splendido scenario dell’antico maniero. Le sue creazioni arriveranno per la prima volta in Sicilia, provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme: disegni, oli, gouache, litografie, acqueforti e acquarelli di uno degli artisti più interessanti del novecento, che con molte peripezie nella sua vita, è passato attraverso guerre, rivoluzioni politiche e tecnologie che hanno influenzato il suo estro artistico e la sua produzione. Dopo il successo ottenuto all’esposizione romana presso il Chiostro del Bramante, veduta da oltre 140 mila visitatori, adesso viene data anche ai siciliani la possibilità di godere dell’ingegno di Chagall. La sua pittura, influenzata dalla cultura ebraica, russa dove egli nacque e da quella francese, viene caratterizzata dall’esigenza dell’autore di esprimere amore che esplode, in maniera trionfale, nelle sue opere.
I lavori di Chagall si inseriscono in diverse categorie dell’arte contemporanea: prese parte ai movimenti parigini che precedettero la prima guerra mondiale e venne coinvolto nelle avanguardie. Tuttavia, rimase sempre ai margini di questi movimenti, compresi il cubismo e il fauvismo. Fu molto vicino alla Scuola di Parigi e ai suoi esponenti, come Amedeo Modigliani.
I suoi dipinti sono ricchi di riferimenti alla sua infanzia, anche se spesso preferì tralasciare i periodi più difficili. Riuscì a comunicare felicità e ottimismo tramite la scelta di colori vivaci e brillanti. Il mondo di Chagall era colorato, come se fosse visto attraverso la vetrata di una chiesa. Le sue tecniche vennero suggestionate dalle ricerche sul colore dei Fauves e da quelle di Robert Delauny (definito il meno cubista dei cubisti). Il suo mondo poetico si nutre di una fantasia che richiama all’ingenuità infantile e alla fiaba, sempre profondamente radicata nella tradizione russa. La semplicità delle forme di Marc lo collega al primitivismo della pittura russa del primo Novecento e lo affianca alle esperienze di Natal’ja Sergeevna Gončarova e di Michail Fedorovič Larionov. Con il tempo il colore di Chagall supera i contorni dei corpi espandendosi sulla tela. In tal modo i dipinti si compongono di macchie o fasce di colore, sul genere di altri artisti degli anni Cinquanta appartenenti alla corrente del Tachisme (da tache, macchia). Il colore diventa così elemento libero ed indipendente dalla forma.
Le opere di questo artista si trovano in tutto il mondo a dimostrazione della sua grandezza, della genialità e del talento della sua creazione. Una opportunità, quella della di Castello Ursino, da prendere al volo per ammirare , osservare ed innamorarsi delle sue opere. Un percorso di crescita culturale della città che è iniziato con il successo della esposizione dedicata a Picasso e che continua, ora, con Marc Chagall.